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Covid – 19, a rischio anche Aquafollie, il parco acquatico di Caorle
Parco acquatico Aquafollie 2020

Ancora nessuna misura in favore del settore parchi divertimenti e grande incertezza sulla data di riapertura.

Appello al Governo e alle istituzioni regionali e  locali per salvare un  luogo di interesse economico per  la località balneare veneta.

Aquafollie, il parco a tema acquatico più importante di Caorle, a poco più di un mese dall’apertura della stagione 2020 attende ancora di conoscere il suo destino. 

“Preso atto che la Fase 2 dell’emergenza coronavirus non riguarda ancora i Parchi Divertimento, facciamo un appello alle autorità a tutti i livelli perché sia riconosciuto il valore turistico della nostra attività – chiede con forza la direzione di Aquafollie – e ci sia comunicata una data certa per la riapertura.”

Il parco necessita di adeguate attività di manutenzione e preparazione, per le quali impiega sia proprio personale specializzato che collaboratori e artigiani del luogo.

Con circa 30 posizioni aperte ogni anno, Aquafollie rappresenta per molti ragazzi del territorio un primo approccio al mondo del lavoro. Una mancata apertura avrà quindi un impatto negativo anche sul tessuto sociale locale. Proprio in questi giorni, venivano solitamente svolte le selezioni del personale per la stagione estiva, ma anche questa attività è momentaneamente sospesa. 

“La selezione e la formazione del personale sono attività indispensabili per garantire la qualità che caratterizza l’offerta Aquafollie – segnala la proprietà del parco -. Quest’anno, oltre alla formazione ordinaria si dovrà aggiungere anche quella per il Covid-19 e questo allungherà ulteriormente i tempi”.

Ricordiamo che il settore dei Parchi di divertimento in Italia impiega circa 25mila persone tra dipendenti fissi e stagionali. Oltre a 60mila persone che lavorano nell’indotto. Anche per questo, tutto il settore attende con ansia indicazioni da parte del Governo.

Pur nell’incertezza della situazione, Aquafollie non vuole farsi trovare impreparata e ha lavorato a un Protocollo condiviso per garantire la sicurezza degli ospiti e dei dipendenti.

Coordinandosi con gli altri Parchi Acquatici aderenti all’associazione Parchi Permanenti Italiani (PPI) ha presentato sia alla Regione Veneto che all’Azienda ULSS di competenza il protocollo con le linee guida per la riapertura, sostenuto anche da Confindustria-Federturismo. 

PPI è l’associazione che raggruppa oltre 230 tra parchi acquatici, tematici e faunistici presenti in Italia. Affiliata ad AGIS, Associazione Generale Italia dello Spettacolo, aderisce a Confindustria-Federturismo.